Dopo la fase di reclutamento dello scorso inverno 2021, che ha portato alla selezione di 23 PMI italiane attive nel settore turistico (sia strutture ricettive che agenzie turistiche), è ufficialmente inziata la fase di formazione del progetto TOURISME in Italia. Le prime due sesioni formative si sono tenute dal 22 al 25 marzo 2022, rispettivamente a Cagliari e a Roma.
Le attività con le 23 PMI in Italia sono coordinate da due partner italiani che formano parte del progetto TOURISME: la Regione Autonoma della Sardegna per le PMI sarde e Confindustria per il resto d’Italia. Tali attività prevedono l’organizzazione di workshop e sessioni di formazione e tutoraggio per aumentare le competenze delle PMI e facilitare l’aumento della crescita sostenibile e l’adozione di soluzioni innovative. Gli argomenti affrontati riflettono le esigenze locali e possono variare tra appalti verdi, gestione dei rifiuti, efficienza energetica, eco-design, mobilità, economia circolare, simbiosi industriale e innovazione sociale. La fase formativa italiana e i rispettivi moduli teoretici e pratici sono stati progettati dalla Regione Autonoma della Sardegna e da Sistemi Formativi Confindustria, con il supporto della Scuola Superiore Sant’Anna, terzo partner italiano del progetto TOURISME.
La prima sessione di formazione, che si è svolta il 22 marzo a Roma e il 24 marzo a Cagliari, ha visto l’introduzione al progetto TOURISME, informando le PMI selezionate sul calendario delle attività formative e sul contesto generale del progetto. La prima formazione ha inoltre fornito alle 23 PMI una descrizione dettagliata riguardo l’evoluzione storica dei concetti e principi chiave in materia di sviluppo sostenibile, economia circolare e gestione ambientale, al fine di evidenziare le pietre miliari che hanno contribuito alla definizione e all’adozione diffusa di questi principi nella società, dal Rapporto Brundtland del 1987 della Commissione mondiale per l’ambiente e lo sviluppo all’adozione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2015. La sessione di formazione ha trattato di come questi principi abbiano informato lo sviluppo di strategie per affrontare le sfide ambientali più salienti (come il cambiamento climatico, l’esaurimento delle risorse, la perdita di biodiversità e il degrado ambientale), esaminando accordi e regolamenti internazionali come l’Accordo di Parigi della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e il Piano d’azione per l’economia circolare della Commissione europea. La sessione ha anche analizzato il concetto di turismo sostenibile, definito nel 1995 dal Comitato 21 e aggiornato nel 2004 dal Comitato per lo Sviluppo del Turismo Sostenibile dell’Organizzazione Mondiale del Turismo.
Il giorno successivo alla prima formazione, il 23 marzo a Roma e il 25 marzo a Cagliari, le PMI selezionate hanno continuato le attività di “capacity building” focalizzandosi sugli standard ambientali e sulle certificazioni ambientali di prodotti e servizi. La seconda sessione di formazione aveva como obiettivo quello di migliorare la consapevolezza e la comprensione dei partecipanti degli standard ambientali, delle certificazioni e delle etichette più comuni per prodotti e organizzazioni, al fine di evidenziare le implicazioni di tali strumenti per le attività turistiche. In primo luogo, la sessione di formazione si è concentrata sui meccanismi di standardizzazione e certificazione, nonché le motivazioni e gli obiettivi che portano le organizzazioni ad adottare strumenti simili, al fine di garantire la corretta comprensione di tali strumenti tra i partecipanti.
Dopodichè, la sessione ha esaminato gli standard e le certificazioni ambientali più ampiamente adottati, concentrandosi sul settore turistico e su aspetti come l’ambito degli schemi di certificazione, i requisiti per l’adozione, i meccanismi di controllo o audit, gli aspetti della comunicazione esterna, nonché i vantaggi dell’adozione in in termini di miglioramento ambientale e posizionamento competitivo. Nello specifico, tra le etichette ecologiche e le certificazioni ambientali dei prodotti, la sessione ha preso in esame l’Ecolabel UE (anche in relazione con etichette simili basate su ISO 14020) e l’etichetta Forest Stewardship Council (FSC). Per quanto riguarda gli standard ambientali, la formazione ha approfondito l’Eco-Management and Audit Scheme (EMAS), gli standard ISO 14001 per i sistemi di gestione ambientale e la certificazione Leadership in Energy and Environmental Design (LEED) per l’efficienza energetica in edifici. Il focus finale della seconda attività di formazione ha riguardato le fasi pratiche da attuare per l’adozione dell’EMAS e dell’Ecolabel UE e altri “standard locali”, ovvero casi di successo di etichette verdi locali a livello italiano.